Gravity

La vertigine e il volo. L’esperienza filmica fra estetica e neuroscienze cognitive

7 Jan , 2014 Books,Empathy,Falling,Grasping,Gravity,Neurofilmology

La vertigine e il volo. L’esperienza filmica fra estetica e neuroscienze cognitive

Dalla camminata in precario equilibrio di un funambolo alla passeggiata spaziale di un astronauta sospeso nello spazio siderale, questo libro offre un vertiginoso percorso nelle forme con cui il cinema contemporaneo continua a coinvolgere lo spettatore intensificando le sue percezioni e le sue emozioni. Per la prima volta nell’ambito degli studi sull’esperienza filmica, il paradigma della cognizione incorporata e il concetto di simulazione incarnata vengono adottati per descrivere la relazione dello spettatore con i personaggi e con i mondi della finzione cinematografica, in un serrato dialogo fra teorie del cinema, estetica e neuroscienze cognitive. Acrobazia, caduta, impatto, capovolgimento, deriva sono le cinque tappe di questa esplorazione, quasi un unico movimento che si origina nella capacità del film di stimolare la corporeità dello spettatore e precipita verso il senso più profondo e umano dell’atto di partecipare empaticamente alle vicende del personaggio.

La vertigine e il volo. L’esperienza

Gravity

12 Nov , 2013 Gravity

Gravity

Anche Gravity, come tutte le storie per lo schermo ambientate nello spazio, è un film sul senso del vuoto. Nell’accezione figurata, sull’abisso siderale in cui fluttua la vita umana, con le sue recondite preoccupazioni e le sue aspirazioni, la tensione verso l’enigma dell’infinito e dell’indefinito. Nell’accezione letterale, sulla possibilità di far vivere allo spettatore lo stesso disorientamento, lo stesso sradicamento, la stessa sospensione che i personaggi-astronauti sperimentano nelle loro missioni. La sfida, da cui l’opera di Alfonso Cuarón non si sottrae, è sempre ricomprendere un senso nell’altro, il significato del vuoto nella sensazione di vuoto.

Gravity segna però anche una cesura, forse un punto di non ritorno, nella storia del genere. La strategia d’ingaggio dello spettatore infatti enfatizza sino all’estremo una serie di situazioni e soluzioni che il film di esplorazione spaziale ha progressivamente conformato come specifiche del proprio stile estetico e narrativo. Il genere ha un vantaggio intrinseco: …

Derive

11 May , 2013 Gravity

Derive

Mercoledì 15 maggio 2013 (ore 16-18) partecipo come relatore al Seminario di estetica e storia dell’estetica, promosso dai professori Guido Boffi, Eugenio de Caro e Roberto Diodato presso il Dipartimento di Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il mio intervento, dal titolo Derive. L’esperienza filmica fra estetica, psicologia e neuroscienze, intende segnalare la rilevanza per l’estetica cinematografica di alcune scoperte relativamente recenti avvenute nell’ambito delle neuroscienze cognitive. In particolare cercherà di evidenziare la pertinenza del funzionamento dei neuroni visuomotori (i cosiddetti “neuroni canonici” e “neuroni specchio”) rispetto al concetto di affordance e al concetto di empatia. L’attivazione di queste classi di neuroni durante l’esperienza filmica consente allo spettatore di cogliere in modo immediato e preriflessivo le intenzioni e le emozioni (riferite ad atti intenzionali) del personaggio e costituisce il fondamento neurofisiologico dell’esperienza di condivisione di stati corporei e affettivi fra lo spettatore e le entità filmiche. Sposando …

Disembodiment/Re-embodiment

5 Jan , 2013 Gravity

Disembodiment/Re-embodiment

Senza titolo 2
The Edge of Love
(John Maybury, 2008)

In the Editorial of the new issue of Cinema: Journal of Philosophy and the Moving Image (No. 3/2012 on ‘Embodiment and the body’), editor Patrícia Silveirinha Castello Branco writes that my essay Upside-Down Cinema: (Dis)simulation of the Body in the Film Experience “focuses on the disruptive powers of cinematic experience”, for its underlying the use of visual excess “in practices that aim to explore the role of the senses and of the body, not as a place for amusement and diversion, but quite on the contrary: as a place of resistance to the dominance of rational/verbal based social order and scientific and capitalistic ordering of the self. I am not sure that the dynamic between disembodiment (that is, the thrill of ‘perceptual disorder’ in the film experience) and re-embodiment (the re-establishing of a comprehensible ‘reading direction’) should be interpreted as a critical stance on mainstream narrative cinema. My essay, however, examines …

The intangible ground

23 Nov , 2012 Grasping,Gravity

The intangible ground

Tangibility is a key factor in our contemporary relationship with media – it is also the thematic focus of a special section in issue #2 of NECSUS – European Journal of Media Studies. In my essay The intangible ground: A neurophenomenology of the film experience I argue that the activity of ‘visuomotor neurons’ can be thought of as the very core process of film ‘viewing’ as an experience of tangibility. By tangibility, I mean the spectator’s opportunity to touch and grasp the objects that are touched and grasped by the character; and, in a more general sense, her/his impression of being grounded on a supporting surface, as the characters are. In order to explore such grasping and grounding, I propose a counterintuitive approach – i.e., to analyse what happens when tactile sensoriality is not fully applicable and gravity is not valid in the fictional environment, such as …

Upside-down Cinema

22 Jun , 2011 Gravity

Upside-down Cinema

What makes the spider’s kiss different?

I will attend the Fourth Annual Conference of Film and Philosophy, organized by Film-Philosophy journal at the Liverpool John Moores University on July 6th-8th. In my presentation Upside-Down Cinema: Strategies of Dissimulation of the Film-Body I will argue that the upside-down representation of the human body (especially the face) in cinema produces a crisis in the system of the viewer’s bodily orientation, which is instead constructed on the natural, gravitational axis. When the balance based on gravity is compromised, the perceptual and the cognitive frames to which the viewer unconsciously recurs collide with each other and generate a bias. Cinema usually provides itself a “normalization” of the perceptual axis by means of a violation of the physical laws, e.g. showing in the canonic orientation the upside-down body of the character (e.g. Chaplin on the airplane in his The Great Dictator, 1940) or …

La prospettiva del pipistrello

23 Aug , 2010 Gravity

La prospettiva del pipistrello

Sul n. 164 di Segnocinema (luglio-agosto 2010) appare in apertura nella sezione “Saggi e interventi” un mio articolo dal titolo La prospettiva del pipistrello. Capovolgimento, stravolgimento, coinvolgimento nel cinema. Attraverso la propria speciale “corporeità” (ciò che la semiologia chiamerebbe “linguaggio”), il cinema pone in relazione il corpo del personaggio e il corpo dello spettatore. In tutte le epoche della sua storia, ha tentato di mettere in discussione l’equilibrio nel rapporto fra l’orientamento spaziale dell’uno e dell’altro, proponendo corpi a testa in giù o in grado di rompere la legge della gravità (che è proprio alla base di tale relazione). Se nel cinema classico l’orientamento viene ripristinato attraverso lo stacco di montaggio (come ne Il grande dittatore di C. Chaplin 1940) o giustificato dalle condizioni spaziali (2001 di S. Kubrick, 1968) o psicologiche (il musical Sua altezza si sposa di S. Donen, 1951) interne al film, il cinema contemporaneo …

Weightlessness Cinema

22 Jun , 2009 Gravity

Weightlessness Cinema

I am taking part to the Université d’été de l’Université Paris 3 – Sorbonne Nouvelle on “Cinema & Art Contemporain” (June 28th-July 11th 2009, here is the full program). On the 6th of July I am presenting the paper Weightlessness cinema. Filmic bodies in zero-gravity environment in the framework of the round table “Les Écrans vécus. Expériences médiales à l’âge de la «relocation»”, coordinated by professor Ruggero Eugeni.…