Moda:Media. Culture della moda nella società della comunicazione

11 Feb , 2020 Call for papers,Fashion

Moda:Media. Culture della moda nella società della comunicazione

CALL FOR ABSTRACTS

Moda:Media. Culture della moda nella società della comunicazione 

A cura di Adriano D’Aloia e Marco Pedroni

 

Nell’era della comunicazione la moda si è progressivamente affermata come un settore dell’industria culturale centrale nella costruzione dell’immaginario. Non a caso negli ultimi anni l’offerta formativa universitaria dedicata alla cultura e al design della moda si è ampliata e vede l’integrazione di contenuti di taglio culturale, storico e sociale ai contenuti più strettamente tecnico-progettuali. Questa tendenza ha rapidamente generato una lacuna nel campo dei cosiddetti fashion studies, un’area di studi interdisciplinare ormai solida nell’ambito accademico internazionale, ma che in Italia non si è ancora affermata con piena autonomia.

Un fronte di promettente sviluppo di tale filone è costituito dal connubio tra gli studi sulla moda e gli studi sulla comunicazione nelle sue numerose sfaccettature, dato il rapporto di intima e reciproca correlazione e contaminazione tra la moda e i media, sia tradizionali sia digitali. La moda intrattiene con i media un rapporto “congiuntivo” (la moda i media) che si manifesta in entrambe le direzioni: sia in termini di “innesto” (la moda nei media) di risorse materiali, simboliche, creative e umane della moda nei media (per esempio il costume design nel cinema, gli attori e attrici testimonial nel fashion advertising), sia in termini di “appropriazione” (i media della moda) di linguaggi e dispositivi mediali (come la fotografia di moda, le riviste di moda, il nuovo genere dei fashion film, ecc.). Inoltre l’affermazione di Internet e dei nuovi media digitali (i blog, le piattaforme di videosharing, i social network) ha dato vita a nuovi generi mediali e conseguentemente a nuove professioni della comunicazione (come per esempio il fashion blogger, il brand social media manager, l’influencer) che contribuiscono a ridefinire in vari modi le regole di funzionamento della moda come industria.

Di più, la moda può essere considerata essa stessa un medium tipicamente moderno per le implicazioni insite nella sua natura comunicativa e per la sua capacità di porre in questione il rapporto fra corpo (individuale e collettivo) e spazio (fisico e sociale). Da un lato essa ha un’indole performativa, sia nell’uso che gli individui ne fanno per costruire la propria immagine sociale, sia per la matrice drammaturgica di eventi comunicativi rilevanti (come le sfilate e le fashion week). Dall’altro l’avvento dei nuovi media, l’evoluzione della tecnologia, la democratizzazione e la personalizzazione dell’esperienza mediale stanno profondamente mutando la vita quotidiana, costellata da occasioni di creazione e condivisione di forme visive e discorsive in cui la moda, intesa come strumento e veicolo di rappresentazione di sé e di espressione sociale, costituisce una risorsa essenziale (la costruzione – o manipolazione – dell’identità attraverso la cura dell’aspetto del proprio avatar nei mondi virtuali, la crucialità dell’abbigliamento nel profilo personale di Instagram o nei selfie postati su Facebook, e così via). In questo senso il significato di fashion trascende l’abbigliamento e si amplia ad altre industrie culturali (beauty, make-up, lifestyle) che fanno della costruzione dell’identità (personale e di brand aziendale) attraverso prodotti di consumo un processo centrale.

Per quanto incentivata dalla cultura dell’apparenza, della superficie e della spettacolarizzazione, per la sua pervasività la moda è il terreno elettivo di individuazione e di studio di alcuni aspetti profondi della società contemporanea, di cui l’esperienza mediale e il rapporto con la tecnologia sono componenti costitutive. In questa prospettiva è quanto mai auspicabile il consolidamento dei fashion media studies, territorio metodologico ed epistemologico rispetto a cui l’opera Moda:Media. Culture della moda nella società della comunicazione aspira a offrire un contributo fondativo.

 

DESTINATARI

Nonostante lo spessore e la rilevanza delle dinamiche di relazione e reciproco scambio fra moda e media, ad oggi non sono disponibili testi che affrontino l’argomento in una prospettiva interdisciplinare ed esaustiva, funzionale soprattutto all’adozione nei corsi universitari. I testi attualmente disponibili in lingua italiana propongono approcci specifici o si concentrano su campi monomediali o su aspetti settoriali. Le numerose curatele sulla moda, in lingua italiana o inglese, pur possedendo il pregio della multidisciplinarietà, si presentano come collezioni di studi animati da metodi e motivazioni disomogenei. 

Per queste ragioni Moda:Media si propone di raccogliere contributi che inquadrino i molteplici campi e i numerosi oggetti di indagine all’incrocio tra media e moda. L’opera è destinata agli studenti/alle studentesse universitari/e dei corsi di laurea triennale e specialistica in culture della moda e design per la moda e più in generale dei corsi di laurea in discipline dello spettacolo e in scienze della comunicazione. Inoltre, in virtù del suo obiettivo di sistematizzazione del frammentato panorama degli studi su moda e comunicazione, l’opera si rivolge agli studiosi/alle studiose nel campo dei fashion studies e dei media studiescon l’obiettivo di diventare un testo fondativo per l’integrazione delle due aree. 

 

STRUTTURA

L’opera è suddivisa in due volumi autonomi, strettamente collegati e dialoganti, entrambi corredati da un’introduzione di curatori, una bibliografia ragionata e un indice analitico. Per la sua intrinseca complessità, infatti, la ricchezza simbolica e il ruolo sempre più dominante nell’industria culturale rendono la moda un territorio difficilmente inquadrabile da una sola prospettiva teorica o in riferimento a singoli media. 

Nel Volume 1 – Campi e metodi verranno presentati e discussi tutti i principali approcci metodologici allo studio delle relazioni fra i media e la moda. I contributi offrono una ricostruzione dei momenti chiave di contatto fra media e moda, i principali autori, le idee e le opere fondamentali del dibattito. La proposta originale consiste nell’inquadrare e discutere, in funzione delle specificità metodologiche delle rispettive discipline, i margini di guadagno epistemologico e le prospettive evolutive offerte da la moda in quanto medium. Fra i possibili campi:

  • Sociologia dei media
  • Semiotica dei media
  • Antropologia dei media
  • Filosofia dei media
  • Estetica dei media
  • Economia dei media
  • Studi di genere nei media
  • Arti visive
  • Comunicazione visiva
  • Performance mediale

Il Volume 2 – Generi e incontri indaga nel dettaglio la declinazione del connubio fra moda e media in tutti gli ambiti della cultura visuale e della comunicazione di massa nelle sue possibili forme, con particolare riferimento ai nuovi generi scaturiti dagli incontri multimediali, transmediali e crossmediali intervenuti nel corso dell’ultimo ventennio. I contributi di questo volume presentano i termini della relazione fra moda e il relativo medium, la loro evoluzione storica, i generi e i linguaggi utilizzati, anche facendo riferimento a casi d’analisi paradigmatici. Fra i possibili ambiti:

  • Fotografia
  • Cinema (finzione, biopic, documentario, fashion films ecc.)
  • Televisione (tv show, serie televisive, rubriche di costume ecc.)
  • Editoria e giornalismo (magazine, quotidiani, editoria libraria ecc.)
  • Pubblicità (advertising, branded entertainment, influencer marketing ecc.)
  • Internet (social network, blog, vlog, app ecc.)
  • Design e architettura (bozzetto, retail experience, infografica ecc.)
  • Museo (esposizioni, mostre, archivi ecc.)
  • Eventi e performance (sfilate, fashion week, festival, red carpet ecc.)
  • Musica pop/rock (videoclip, concerti live, festival ecc.)
  • Tecnologie (realtà virtuale, realtà aumentata, wearable technologies ecc.)
  • Gaming (giochi di società, videogame, mondi virtuali ecc.) 
  • Celebrity culture (fandom, cosplay ecc.) 
  • Fumetto

 

INVIO DELLE PROPOSTE, CARATTERISTICHE DEI CONTRIBUTI E CALENDARIO DI LAVORAZIONE

Agli autori/alle autrici interessati/e è richiesto l’invio di un abstract di 3.000/4.000 battute (bibliografia esclusa) che identifichi un campo (Volume 1) o un genere (Volume 2) di indagine, presenti l’approccio adottato e delinei lo sviluppo dell’argomentazione. Gli abstract dovranno essere integrati da una bibliografia estesa, in modo da evidenziare l’area di riferimento teorico cui l’autore/autrice intende attingere in fase di stesura del contributo, e da una breve nota biografica.

L’invio delle proposte dovrà essere effettuato via posta elettronica entro il 31 marzo 2020 15 aprile 2020 a entrambi i curatori (adriano.daloia@unicampania.it, marko.pedroni@gmail.com). I curatori invieranno una risposta e, in caso di accettazione, dettagliate indicazioni sulla struttura e la lunghezza del contributo entro il 30 aprile 2020 15 maggio 2020. La versione integrale dei contributi dovrà essere inviata entro il 30 settembre 2020, unitamente a una bibliografia ragionata redatta secondo criteri che verranno forniti successivamente. I curatori restituiranno un feedback ed eventuali richieste di revisione entro il 30 ottobre 2020. La versione finale dei contributi dovrà essere inviata entro il 30 novembre 2020. L’opera verrà pubblicata nella prima metà del 2021 da Meti Edizioni.

 

CURATORI

Adriano D’Aloia, PhD in Culture della comunicazione, è professore associato di Film & media studies nel Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, dove insegna Moda e spettacolo. È autore e curatore di numerose pubblicazioni sull’esperienza mediale. Con Marie-Aude Baronian e Marco Pedroni ha curato il dossier monografico di Comunicazioni Sociali. Journal of Media, Performing arts and Cultural studies sul tema “Fashionating Images. Audiovisual Media Studies Meet Fashion” (2017).

Marco Pedroni, PhD in Sociologia e metodologia della ricerca sociale, è professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università degli Studi eCampus, dove insegna Sociologia della comunicazione e dell’informazione e Comunicazione 2.0. È membro del Centro per lo studio della moda e della produzione culturale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. È editorial assistant della rivista International Journal of Fashion Studies. È autore di Coolhunting. Genesi di una pratica professionale eretica (2010) e curatore di Moda e arte (2012,con Paolo Volontè), From Production to Consumption: The Cultural Industry of Fashion (2013) e Fashion Tales: Feeding the Imaginary (2017, con Emanuela Mora). Attualmente sta lavorando al volume The Cultural Economy of Influence: Fashion in the Age of Digital Media (Routledge, 2021) con Agnes Rocamora.


Call for abstracts [PDF]


Comments are closed.