Risate di piombo

29 Aug , 2013 Television

Risate di piombo
Sarà presentato nell’ambito della 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia  il 4 settembre alle ore 17 presso lo stand dell’Ente dello Spettacolo, Hotel Excelsior – il numero 575 di Bianco e Nero. Sotto la direzione di Alberto Crespi, la storica rivista del Centro Sperimentale di Cinematografia prova a rinnovarsi conciliando la tradizionale impostazione storico-scientifica con una più ampia riflessione sull’attualità. Il numero 575 si apre con una sezione monografica sul comico italiano, da Totò a Checco Zalone. La sezione è intitolata Riso amaro e indaga come dal cinema muto alla satira politica, la comicità sia la chiave per raccontare l’identità nazionale. Spesso svelando il dramma che si nasconde dietro la risata. In sommario saggi di Mariapia Comand, Adriano D’Aloia, Marco Cucco e Massimo Scaglioni, Gianni Canova, Roy Menarini, Paolo Noto, e un’intervista a Carlo Verdone che racconta il tema dal punto di vista dell’autore. Alla presentazione interverranno Alberto Crespi, direttore responsabile, Gabriele Antinolfi, Marcello Foti direttore generale del CSC, direttore della Divisione Editoria.

In my article “Risate di piombo”, I argue that at the end of the 1960s and in the middle 1970s, Italian television programs such as Quelli della domenica, L’altra domenica, Onda libera, and Non stop have launched a series of cabaret artists that will become the most notorious protagonists of the Italian popular comedy in the further decades (Enrico Montesano, Adriano Celentano, Renato Pozzetto, Paolo Villaggio, Roberto Benigni, Massimo Troisi, Francesco Nuti, Carlo Verdone). Although different in terms of style and intent – from political satire to mere ironic and nonsense entertainment – the cinematographic career of these “sons of television” reveals interesting aspects of the germinal and mutual relationship between tv and cinema on the track of comedy.


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